
Creatività e innovazione: dal Project Manager all’AI Creator
Qualche anno fa ho scritto un articolo intitolato: “Loghi e turismo: viaggio alla ricerca di 5 brand identity territoriali”.
Da allora, capita spesso che qualcuno mi dica: “Ah, quindi sei tu il creativo dell’agenzia?”
Ebbene sì! Piacere, sono Francesco e faccio parte del team creativo di HappyMinds.
Ma sai una cosa? In HappyMinds, siamo tuttɜ creativɜ!
Vorrei soffermarmi e approfondire alcune figure creative, escludendo designer, grafici e illustratori. Proprio come nell’articolo precedente, non potevo esplorare ogni brand territoriale.
Strategist: Steve Jobs rende il brand esperienza ed emozione
Quando si parla di creatività nella strategia aziendale, il primo nome che mi viene in mente è Steve Jobs. Con il suo approccio creativo e strategico Jobs non si è limitato a vendere prodotti tecnologici, ma a creare esperienze e desideri.
Negli anni ’90 il mercato dei computer era visto come tecnico, impersonale, freddo, di calcolo e con focus solo sulle specifiche hardware. Jobs ha cambiato le regole del gioco introducendo il concetto di brand emozionale.
Ha costruito una strategia basata su design minimalista, user experience intuitiva e storytelling potente. Il lancio dell’iMac nel 1998 con colori vivaci e un design accattivante ha mostrato che un computer poteva essere uno status symbol, non solo un dispositivo tecnico. Con il Think Different campaign, Apple ha posizionato i suoi prodotti come strumenti per i creativi, gli innovatori e i sognatori.
Anche se per quanto mi riguarda ha espresso la sua massima strategia creativa con iPhone nel 2007. iPhone ha trasformato il concetto di telefono in un’esperienza digitale completa, cambiando per sempre il modo in cui interagiamo con la tecnologia.
Creatività nella Strategia: Jobs ha reso Apple un modello identitario, rendendo l’affiliazione al brand una filosofia di vita.
Project Manager: Elizabeth Harrin ridefinisce il ruolo di project manager
Conosci Elizabeth Harrin? Quando si parla di creatività nella gestione dei progetti, è sicuramente un nome di riferimento. Con oltre 20 anni di esperienza, ha trasformato il modo in cui i progetti vengono gestiti, puntando su collaborazione, comunicazione efficace e metodi innovativi.
Uno dei suoi principali contributi è il concetto di “Project Management Virtuale” che potete ritrovare nei libri che ha scritto in merito o nei suoi articoli sul blog Rebels Guide to Project Management.*
Harrin sostiene che un buon project manager deve concentrarsi meno sui processi e più sulle persone. Ha quindi sviluppato strategie per migliorare la gestione dei team da remoto, la comunicazione digitale e l’engagement dei collaboratori.
Un esempio di creatività è il suo modello di “Conversazioni a cascata”: invece di un classico approccio gerarchico, incoraggia una comunicazione più fluida e orizzontale tra i membri del team, migliorando l’efficacia della gestione dei progetti, soprattutto in contesti aziendali distribuiti.
Creatività nel Project Management: Harrin ha ridefinito il ruolo del project manager, ponendo l’accento sulla collaborazione umana e sulla tecnologia per migliorare la gestione dei progetti in un mondo sempre più digitale.
Developer: John Carmack reinventa la progettazione 3D
Quanto amiamo i videogiochi in 3D?
Se oggi i videogiochi in 3D sono immersivi e realistici, parte del merito va sicuramente a John Carmack, lo sviluppatore dietro Doom, Quake e Wolfenstein 3D.
Negli anni ‘90, i videogiochi 3D erano considerati troppo complessi da realizzare per hardware limitato. Carmack, invece di accettare i limiti della tecnologia dell’epoca, ha trovato una soluzione brillante: gli algoritmi di rendering ottimizzati.
Non contento, Carmack, con Quake (1996), ha rivoluzionato nuovamente il settore introducendo un motore di gioco completamente 3D, aprendo la strada a tutto ciò che oggi conosciamo nel gaming moderno. Creativo no?
Creatività nel Codice: Carmack non ha solo scritto codice, ma ha reinventato il modo in cui i giochi venivano costruiti, ottimizzando algoritmi e creando nuove tecniche di rendering che hanno cambiato l’industria.
AI Creator: Holly Herndon genera musica grazie all’intelligenza artificiale
Un esempio unico di utilizzo dell’AI per la creatività è il lavoro di Holly Herndon, musicista che ha sviluppato Spawn, una rete neurale addestrata a riconoscere suoni e a rielaborarli in nuove composizioni. Questo ha portato alla creazione dell’album PROTO (2019), in cui la sua AI non solo accompagna la voce umana, ma genera armonie e variazioni sonore mai sentite prima.
Il suo lavoro, per quanto mi riguarda, è un esempio perfetto di come l’AI possa essere usata come strumento creativo anziché sostitutivo.
Herndon ci dimostra che l’intelligenza artificiale non è solo un supporto tecnico, ma può essere un vero e proprio partner creativo, capace di arricchire l’espressione artistica in modi inediti.
Per concludere voglio chiedere proprio all’intelligenza artificiale di riassumere per noi un concetto di creatività, dopo aver studiato le figure creative presenti in questo articolo:
La creatività non è solo arte, ma la capacità di vedere oltre i limiti, risolvere problemi in modo innovativo e trasformare idee in realtà. Steve Jobs ha trasformato la strategia in emozione, rendendo la tecnologia un’esperienza. Elizabeth Harrin dimostra che la collaborazione e la comunicazione possono rivoluzionare il project management. John Carmack ha reinventato lo sviluppo software, trovando soluzioni tecniche mai esplorate prima. Holly Herndon mostra come l’AI possa essere un alleato creativo, espandendo le possibilità dell’espressione umana. La creatività è il ponte tra visione e innovazione, tra immaginazione e impatto concreto.
E per te cos’è la creatività e chi è il tuo riferimento creativo per eccellenza?
*Elizabeth Harrin è un’autrice, formatrice e mentore che aiuta le persone a destreggiarsi tra i loro progetti e a liberarsi dal senso di sopraffazione. Lo fa offrendo consigli schietti e concreti, basati sui suoi 20 anni di esperienza in ruoli di project management.
Elizabeth fa parte dell’Association for Project Management e scrive anche il blog premiato Rebel’s Guide to Project Management.
Durante la sua carriera ha guidato una varietà di progetti in ambito IT, di miglioramento dei processi e di cambiamento aziendale, e ha lavorato per un periodo in Francia.
Oggi supporta i project manager attraverso il suo programma di mentoring, Project Management Rebels, una comunità di professionisti che lavorano per imparare e supportarsi reciprocamente tramite regolari incontri online di networking e sessioni di coaching. Potresti vederla o sentirla su un palco virtuale o fisico, poiché spesso si esibisce come relatrice in conferenze ed eventi.
Per saperne di più sul lavoro di Elizabeth, visita elizabeth-harrin.com o scopri i sui libri sul project management qui.