Meno like più fatti: il salto di qualità di Instagram e Facebook
Nascondere i Like su Instagram è stata la svolta social più chiacchierata degli ultimi mesi. Per capire tutta questa audience vi basterà sapere che il tempo medio che un italiano passa su Instagram è di un’ora e 51 minuti al giorno. Era impensabile che una mossa così passasse inosservata.
Mark Zuckerberg ha dichiarato durante l’F8 che il test servirà a dare importanza alla qualità dei post condivisi piuttosto che al numero di consensi che ricevono.
Secondo alcuni Instagram che toglie i like è un evento che segnerà la fine dell’Influencer Marketing, secondo altri la svolta qualitativa per questo mondo. Infatti, non sarà più importante il numero di like, ma la qualità del contenuto.
Eppure gli influencer sono una piccola percentuale di tutti gli utenti di Instagram, perciò dubito che l’intenzione di Zuckerberg fosse quella di colpire un pubblico così ristretto. D’altronde, se gli influencer lavorano grazie a Instagram, lui lavora grazie a ognuno di noi. Ogni utente è importante. Per questo motivo il risultato che si aspetta dal test è quello di vedere utenti più felici e meno competitivi.
Quanti di voi hanno pubblicato un post per poi rimuoverlo temendo che non piacesse ai propri follower? Non siate timidi, anche io l’ho fatto.
La sensazione di esclusione quando non si ricevono abbastanza Cuoricini o commenti colpisce l’80% degli utenti. Così il fondatore di Facebook ha pensato a noi (e a se stesso 😂). Questo provvedimento aiuterà a non sentirsi esclusi solo per il numero di like e a postare di più.
Il concetto è semplice: è scontato ricevere Like postando un bacio sotto la Tour Eiffel, anche se la foto non è di qualità eccezionale. Per questo gli scatti più condivisi sono l’Empire State Building, Il Grand Canyon o il Colosseo: ai tuoi follower non importa se hai immortalato il momento del Tea fuori da un caffè londinese. A loro importa il Big Ben, e quindi che fai, non li accontenti? Forse non più.
La cosa più importante infatti, che non è certo passata inosservata, è che ognuno di noi si sentirà libero di dire e condividere ciò che realmente vuole e in cui realmente crede. Il giudizio degli altri o il mancato consenso spesso spinge gli utenti a uniformarsi e a non esprimersi. E se il mondo è bello perché è vario, ognuno di noi deve sentirsi libero di mostrare agli altri la propria visione del mondo. Forse domani sarà quindi un piccolo dettaglio, ma rappresentato con cura, a spingerci verso una destinazione, o a raccontarla diversamente ai nostri seguaci. Saremo liberi di immortalare un angolo atipico e di condividere un’immagine lontana dai canoni prestabiliti, secondo i quali a Parigi devi scattare una foto alla Tour Eiffel, anche se è stata la vetrina di una boutique vintage su Rue de Rochechouart a farti davvero innamorare.
Non sappiamo cosa succederà, ma alcuni utenti affermano di sentirsi leggeri e liberi di postare di più. Segno quindi, che stiamo andando nella direzione giusta. In un mondo in costante movimento come questo, è necessario stare al passo con i tempi e dare ai consumatori ciò di cui hanno bisogno, e Mark Zuckerberg non poteva di certo restare fermo. Alla fine si sa che non ha mai fatto niente per caso, ad esclusione di una “piccola” invenzione di nome Facebook.
A proposito di Facebook, la novità dei like potrebbe espandersi anche al colosso dei social network. È solo un’ipotesi per ora, ma anche per chi utilizza Facebook il social potrebbe presto diventare più rilassato, meno competitivo e più interessante.
Con un nuovo approccio senza pressioni dettate dai Like otterremo un maggiore scambio di informazioni e di opinioni.
Negli ultimi anni il 36,5% degli italiani ha confermato di informarsi tramite i social network, ma allo stesso tempo di non avere piena fiducia in questi strumenti. In effetti l’algoritmo di Facebook ci mostra solo ciò che vogliamo vedere, che si avvicina ai nostri interessi e alle nostre competenze. Chissà se cambierà qualcosa anche su questo fronte.
Di certo, oltre agli influencer, saranno i brand e le mete turistiche a reinventare il modo di porsi sui social. Proprio gli influencer fino ad oggi hanno pubblicizzato le aziende e le destinazioni sfruttando l’algoritmo di Instagram e Facebook. In questo modo però “l’effetto gregge” che spinge chi vede molti Like ad uniformarsi sparirà.
Domani potremo aprire Instagram, e scoprire un lato nuovo di Parigi, di Londra, di Rio De Janeiro. Sceglieremo di visitare Agra perché non c’è niente di più caratteristico dei Bazar sparsi per il centro, dei colori e degli odori dell’India, non solo per scattare un selfie davanti al Taj Mahal.
Mentre i grandi numeri hanno sempre fatto la maggior parte del lavoro, d’ora in poi acquisiranno importanza la qualità dei post e il tono di voce che usiamo.
Sul tono di voce può darvi una mano Michele, che vi spiega tutto qui, sulla qualità… Ci sarà da lavorare!
Alice Curti