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4 consigli (non richiesti) agli albergatori che vogliono vendere più camere

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Nell’arco degli ultimi mesi ho fatto circa 180 ore di formazione e consulenza per operatori del turismo, albergatori, titolari di B&B e agriturismi ma anche manager di destinazioni o gruppi alberghieri, prevalentemente di Rimini, Ravenna o della Romagna più in generale. 

E grazie a intere giornate trascorse a parlare di tecniche di digital marketing, strategie di promo-commercializzazione, vecchi e nuovi strumenti di comunicazione alla fine ho tirato le somme e individuato 4 fattori chiave sui quali credo che gli operatori del turismo dovrebbero lavorare di più e meglio per raggiungere il loro obiettivo. Che rimane in effetti molto semplice: lavorare meglio, vendere più camere e guadagnare di più.

Vediamo come.

1. Per vendere più camere devi imparare a vendere anche il tuo territorio

Scrivilo. Stampalo. E rileggilo a voce alta ogni giorno.
Oggi se non sai (o non vuoi) vendere il tuo territorio non venderai neanche le camere. Non bene perlomeno. E per vendere il territorio la prima cosa è studiare e conoscere cosa hai intorno.
Approfitta dei mesi di bassa stagione in cui hai più tempo. Esci dal tuo albergo. Vai a vedere le mostre, visita i musei, esplora i parchi, prendi la bicicletta e pedala verso i colli, trovati un posto dove ammirare il tramonto, vai a visitare le cantine dei vini, fai un giro in barca a vela, noleggia una canoa sul fiume, vai alle terme, porta i tuoi figli a vedere uno spettacolo di teatro. Allora che ne dici? Puoi vendere qualcosa di tutto questo insieme alle tue camere? Immagino di sì e molti operatori lo fanno già ma spesso solo ai clienti che sono già in albergo. Invece se impari a conoscere il tuo territorio e impari a raccontarlo potrai anche venderlo come ispirazione della vacanza e come motivazione per scegliere proprio te, la tua struttura e ovviamente…le tue camere.

 2. Lavora sulla reputazione del tuo hotel: non è una scelta facoltativa. Fallo e basta.

Ogni operatore che non ha cura della sua reputazione danneggia la destinazione in cui lavora. E danneggia quindi anche i suoi colleghi.
Le recensioni continuano a essere determinanti nella scelta dei viaggiatori e cresce la rilevanza di quelle su Google e Facebook: il 74% delle recensioni globali si concentra in quattro piattaforme che nell’ordine sono Booking.com, Google, TripAdvisor e Facebook (fonte: REVINATE – 2018 Global Hotel Reputation Benchmark Report).
Quindi, se già curi le recensioni di TripAdvisor e Booking.com, sincerati di aver curato per bene anche la tua presenza su Facebook e su Google MyBusiness: aggiorna tutte le informazioni, leggi e rispondi sempre alle recensioni dei tuoi clienti e se non sai come fare segui gli utili e semplici consigli di Google.

Tra l’altro se sei alla ricerca di soluzioni per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, tieni presente che il posizionamento Local è sempre più influenzato dalle recensioni (come ha dimostrato la ricerca di Local SEO Guide).

3. Vuoi investire nel digital marketing? Bene. Preparati a spendere per fare buoni contenuti

Le newsletter che mandate voi operatori del turismo sono una noia mortale.

Speciale Pasqua.
Speciale Estate.
Prenota Prima e risparmi.
Prenota 3 paghi 2.

Mediamente sono tutte uguali. E i vostri post sui social?  

Tramonto su Rimini.
Ecco il programma della notte Rosa.
Qui nevica.
Qui c’è il sole. 

Ma davvero tu apriresti con curiosità e interesse una sola delle mail che sei solito mandare? Davvero metteresti like su un pagina con un simile piano editoriale?
Se ti sei affidato a un consulente e i tuoi contenuti sono (comunque) di questo tipo, pretendi qualcosa di più. E se il consulente incaricato di farti la newsletter ti dice “mandami tu quello che vuoi che scriva”, cambia subito consulente.

Trova un professionista che ti faccia tante domande, che non si accontenti di avere qualche foto e un elenco di periodi da riempire. Studia i contenuti. Progetta le proposte di vacanza. Non parlargli solo di te. Cerca contenuti che parlano della destinazione. Non accontentarti delle solite 30/40 parole usate per infarcire promozioni e offerte. Pretendi originalità. Osa. E soprattutto non lesinare budget nei contenuti. Se non sai scrivere da solo un buon testo una ragione c’è. E non serve far finta di non aver capito il motivo 😉 

4. Cerchi idee per offerte e promozioni speciali? Guardati attorno…

Lo so il tuo consulente ti ha detto che devi essere accattivante e competitivo. Che devi offrire un vantaggio. Che devi fare revenue. Che devi stringere i denti e vendere la pensione competa a 14 euro a persona…anzi no a camera perché così aumenterai il tuo punteggio su Booking,com e verrai fuori tra i primi risultati di ricerca quando, sempre in ragione delle tecniche di revenue management, porterai i prezzi al 10% in più dei tuoi competitor.

Ok perfetto. In  attesa che questa strategia funzioni che ne dici di guardarti attorno, usare la fantasia e fare proposte per i tuoi clienti in linea con le loro aspettative e curiosità?
Sei un albergatore della Romagna? Allora che ne dici di dare uno sguardo al sito di Romagna Visit Card e studiare dei pacchetti o delle experience tematiche (sì ho detto EXPERIENCE!) proponendo una tua selezione dei 130 attrattori turistici che grazie alla Romagna Visit Card sono accessibili gratis o con uno sconto?Dimmi la verità hai mai comprato per te o per i tuoi clienti la Romagna Visit Card? Sapevi che è valida sino al 9 gennaio 2019 e ti permette di risparmiare quasi 300 euro per visitare musei, mostre, spettacoli, entrare nei parchi e andare alle terme? No vero?

Ecco se questo accade credo che sia una bella notizia perché sicuramente hai ancora ampi margini per migliorare la tua strategia e riuscire a vendere più camere, guadagnare di più e lavorare meglio.

Lidia Marongiu

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Lidia, CEO & Founder di Happy Minds, è formatrice e consulente di marketing e comunicazione dal 1999, specializzata in progetti di marketing turistico e territoriale con esperienze in diverse regioni d’Italia. Audit, ricerca e analisi, benchmarking, business model, brand purpose, brand positioning, ecosistemi digitali, coaching e formazione sono le sue competenze specifiche.

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